Ci sono storie che sembrano il frutto della folle mente di un regista drammatico anzi, oserei dire, di un premio Oscar anche se, purtroppo, qui è tutto vero, riportato dalla cronaca nera. Sono racconti che non vorremmo mai né comunicare, né leggere, trattandosi di fatti di una gravità estrema, al punto da farci restare impotenti.
Dai siti locali a quelli nazionali, la notizia corre in un attimo ed è un colpo al cuore per tutti coloro che sono dotati di un animo buono, disposto all’ascolto, all’empatia (questa sconosciuta), ad immedesimarsi nella sofferenza altrui. In un mondo sempre più improntato all’individualismo, all’egocentrismo, in cui conta solo l’aspetto materiale, c’è chi, per fortuna, è dotato di un briciolo di sensibilità.
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Parliamo della dose giusta, di quella che basta a capire quanto il destino, in diversi casi, si accanisca verso la stessa famiglia, come se si trattasse di una congiura, come se tutto fosse stato calcolato a tavolino da una mente diabolica, da un genio del male. Vorremmo che si trattasse di finzione ma tale non è .
E’ dura da ammetterlo ma parliamo di cruda realtà, quella che si materializza sotto gli occhi impotenti dei familiari, degli amici, dei conoscenti, sconcertati e increduli dinnanzi ad una notizia simile, quella di un’improvvisa dipartita, riguardante una giovanissima ragazza.
Occhi azzurro cielo, sguardo radioso, sorriso contagioso, capelli biondissimi, come le spighe di grano illuminate dai raggi del sole. Questa era Anna. Parlo di lei al passato in quanto, a soli 19 anni, è stata strappata alla dimensione terrena, peraltro in un momento devastante della sua vita. Con lei il destino è stato spietato, sin da quando è venuta al mondo ma ricostruiamo con ordine quello che è accaduto.
Anna, studentessa liceale, oltre che grande sportiva, appassionata di pallavolo, modella per pagarsi gli studi, ha accusato un malore mentre era seduta sul divano, assieme al suo fidanzato. Inutili i tentativi di soccorso, dal momento che ha perso conoscenza senza mai più risvegliarsi. Quando il fidanzato Matteo ha allertato i soccorsi, era già troppo tardi, in quanto un infarto fulminante non le ha lasciato scampo.
I sanitari, giunti tempestivamente presso l’abitazione in cui Anna viveva, non hanno potuto far altro che accertarne l’avvenuto decesso. Ma c’è una cosa che rende la sua storia ancora più sconvolgente: il giorno precedente a quello della sua prematura scomparsa, la ragazza aveva preso parte, seduta in prima fila, ai funerali del padre, deceduto a seguito di uno schianto in moto.
50 anni, l’uomo viaggiava, seduto dietro al due ruote, assieme ad un amico 48enne. Stavano percorrendo la Gardesana in direzione Trento quando si sono scontrati con un camion. L’impatto è stato violentissimo, e i due centauri, sbalzati sull’asfalto, sono spirati sul colpo. Troppo dolore all’interno di una piccola comunità che, nell’arco di poche ore, si trova a piangere la dipartita di tre suoi concittadini.
Una sofferenza immane, di cui non ci si capacita poiché, per davvero, il destino è capace di distruggere le vite in questo modo così spietato. In tantissimi i messaggi di cordoglio provenienti da ogni angolo d’Italia, carichi di amarezza, sconcerto, incredulità.
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