Spagna devastata, oltre 150 morti. La tragedia non ha fine

Un’ondata di piogge torrenziali ha sconvolto la Spagna nelle ultime 24 ore, provocando almeno 158 morti e decine di dispersi, soprattutto a Valencia e nelle aree circostanti. Questo disastro è stato causato da una “dana”, un fenomeno meteorologico capace di scatenare nubifragi localizzati e violenti. L’intensità delle precipitazioni ha superato ogni previsione: in sole otto ore si sono registrati circa 490 millimetri di pioggia, l’equivalente di un intero anno.

Per la giornata del 1 novembre sono previste ancora piogge forti e persistenti nella metà occidentale dell’Andalusia, nel basso Ebro e nelle isole Baleari. L’allerta dopo le precipitazioni estreme che hanno messo in ginocchio Valencia è massima in tutta la Spagna, che ha dichiarato 3 giorni di lutto nazionale. Il DANA, termine scientifico, è comunemente chiamato con quello più popolare di “goccia fredda” è un ciclone che ha scaricato su Valencia circa 600 mm di pioggia in appena quattro ore. Secondo le previsioni dell’Agenzia Stato della Meteorologia (Aemet) le precipitazioni colpiranno anche il sud-ovest del Paese.

La ministra della Difesa spagnola Margarita Robles ha affermato che altri 500 soldati della Marina e dell’Areonautica militare si sono uniti ai 1.205 soldati dell’Unità di emergenza per assistere i territori colpiti dall’alluvione. In totale sono quindi stati dispiegati 1.700 soldati.”Cinquecento soldati in più sono già operativi sul terreno”, ha detto Robles intervistata dalla tv pubblica spagnola Rtve. La ministra ha assicurato che se ne aggiungeranno altri se necessario.

Il governo spagnolo ha decretato tre giorni di lutto nazionale per esprimere la vicinanza alle famiglie delle vittime e alle comunità colpite. Il premier Pedro Sánchez ha dichiarato: «La Spagna intera piange con voi. Non vi lasceremo soli», sottolineando l’impegno prioritario nell’assistenza alle persone ancora in cerca di parenti scomparsi.

Valencia e Utiel: epicentro della distruzione

Tra le aree più devastate figura Utiel, dove l’acqua e il fango hanno sommerso veicoli, distrutto strade e accumulato detriti ovunque. La violenza delle acque ha causato il crollo parziale di un ponte, lasciando i veicoli pericolosamente in bilico a pochi metri dal precipizio. Rete stradale e ferroviaria sono state duramente colpite, con numerosi tratti chiusi e servizi di trasporto locale interrotti.

Carlos Mazón, presidente della regione di Valencia, è finito al centro delle polemiche per la gestione tardiva dell’allerta. Nonostante il primo avviso rosso dell’agenzia meteo nazionale (Aemet) sia stato lanciato alle 7 di martedì, l’avviso urgente della Protezione civile è arrivato solo alle 20.03, quando l’alluvione aveva già causato devastazioni.

Allerta in altre regioni

L’allarme non è confinato solo a Valencia. Oggi sono sotto osservazione due aree principali: il nord-est, con allerta arancione tra il nord di Castellón e il sud di Tarragona, e il sud-ovest, dove l’allerta gialla interessa Cadice, Huelva, Siviglia e l’Estremadura. Anche gran parte della Catalogna orientale rimane in allerta per possibili precipitazioni violente.

“Ci sono persone morte all’interno di alcuni veicoli”. Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente, riferendosi alle centinaia di auto e camion bloccati sulle strade intasate dal fango in Spagna a causa delle piogge torrenziali che si sono abbattute sul Paese.

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