“Cosa avevano mangiato”. La mamma muore dopo la cena a casa col figlio, lui finisce in ospedale

I malori sono iniziati poche ore dopo cena. La corsa in ospedale, l’arrivo in pronto soccorso dove i medici si accorgono della gravità della situazione. Decidono di intervenire immediatamente, ordinando il ricovero e tutte le procedure del caso nel tentativo di salvare loro la vita. I primi esami avevano evidenziato danni devastanti al fegato. Per giorni Ermelinda e suo figlio hanno lottato in un letto della terapia intensiva dell’ospedale di Conegliano.

Poi, lunedì, la notizia che Ermelinda Aiello, pensionata di 83 anni, non ce l’ha fatta. A complicare il quadro clinico della donna, anche il Covid e l’infezione causata da un battere, il Clostridium. Le condizioni del figlio, Roy, sono invece andate via via migliorando fino ad essere fuori pericolo.

Conegliano mangiano funghi tossici morta la mamma grave il figlio

Conegliano, mangiano funghi tossici: morta la mamma, grave figlio

“Manifestiamo la nostra vicinanza alla famiglia e il cordoglio di tutta la comunità – ha spiegato la sindaca Paola Carniello – l’appello è quello di contattare il servizio micologico dell’Ulss 2 se non si è sicuri. Vedo tanti stati WhatsApp, post su Facebook e stories su Instagram con mega raccolte di funghi: speriamo che qualcuno di questi funghi velenosi non sia finito in qualche congelatore dato che quest’anno, vista la stagione straordinaria, ha trovato funghi anche chi di solito non va”.

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Ad uccidere Ermelinda, l’ingestione di amanita phalloides, il fungo più letale presente in natura, scambiato per chiodino. Nel 70-80% dei casi, il fungo provoca il decesso: si stima che un milligrammo per chilo di peso corporeo sia sufficiente a generare danni irreversibili al fegato. I primi sintomi si avvertono solo dopo 6-12 ore dall’assunzione del fungo, altre volte i segnali di avvelenamento possono presentarsi persino dopo 40 ore.

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Dopo 12-40 ore, iniziano i primi disturbi gastrointestinali, caratterizzati principalmente da vomito incontrollabile, sudorazione eccessiva, diarrea e forti dolori addominali (fase gastrointestinale). In questa fase, sono possibili – nonché probabili – complicazioni gravi, quali disidratazione associata ad ipovolemia, insufficienza renale acuta e, talvolta, morte.

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