Veronica Panarello e Annamaria Franzoni: la nuova vita delle due madri condannate per l’omicidio dei figli al centro di Storie Italiane di oggi, giovedì 13 settembre 2018. Veronica e Annamaria sono state al centro dell’attenzione mediatica per la morte dei rispettivi figli Lorys Stival e Samuele Lorenzi. Veronica Panarello e Annamaria Franzoni: la nuova vita delle due madri condannate per l’omicidio dei figli al centro di Storie Italiane. Veronica e Annamaria sono state al centro dell’attenzione mediatica per la morte dei rispettivi figli Lorys Stival e Samuele Lorenzi. A sedici anni dal delitto di Cogne, Annamaria Franzoni vive oggi agli arresti domiciliari dopo essere stata condannata in via definitiva a 16 anni per la morte del figlio Samuele.
In primo grado la donna è stata infatti condannata a 30 anni di reclusione, poi ridotti di quasi la metà in Appello. In tutto la Franzoni ha trascorso sei anni dietro le sbarre, prima di poter ritornare a casa. Oggi vive con la famiglia, in una nuova casa in provincia di Bologna, con il marito Stefano Lorenzi che non l’ha mai abbandonata, il primogenito di 24 anni e il più piccolo, nato un anno dopo la morte di Samuele.
Nessuno della sua famiglia sembra aver mai nutrito dei dubbi sulla sua versione dei fatti, proteggendola grazie al loro sostegno e affetto. Il delitto di Cogne rimane ancora adesso un giallo da chiarire, a partire dall’arma con cui secondo i giudici la donna avrebbe colpito per sette volte il bambino. ‘Appena sarò libera me ne andrò a vivere lontano, all’estero. Sarà la prima cosa che farò, qui non ci voglio più stare. E non voglio parlare con nessuno. Non per essere scortese, ma è dal 2006 che resto in silenzio, che non rilascio interviste: voglio essere dimenticata”, aveva detto la Franzoni intervistata da Liberoquotidiano.
Samuele, che il 12 novembre avrebbe compiuto 20 anni, è morto il 30 gennaio 2002 in una villetta di Montroz, frazione di Cogne, in Valle D’Aosta. Annamaria era rimasta nella loro bella baita a badare ai due figli piccoli, Stefano aveva messo su un’impresa, era diventato consigliere comunale e membro del Soccorso Alpino. Una coppia che si amava, due bambini bellissimi, la famiglia ideale. Fino a quel giorno. La mattina del 30 gennaio 2002, alle ore 8:28, il centralino del 118 riceve una telefonata dalla frazione Montroz di Cogne, nella quale una donna di nome Annamaria Franzoni chiede l’intervento del soccorso sanitario, affermando di aver appena rinvenuto il figlio di tre anni, Samuele Lorenzi, nel proprio letto matrimoniale e che questi “vomitava sangue”.
Ai soccorritori del 118 sopraggiunti in elicottero, anche per via dello stato dei luoghi, appare subito chiaro che le devastanti ferite sul capo del bambino erano frutto di un deliberato atto di violenza. Vengono perciò avvisati i carabinieri, che compiono poi i primi sopralluoghi nella villetta. Il piccolo è stato dichiarato morto alle ore 9:55. L’esame autoptico ha rivelato come causa reale del decesso una serie di colpi – almeno diciassette – sferratigli alla testa con un’arma contundente. Anna Maria Franzoni è stata condannata in Appello con una sentenza che ha ridotto la pena da 30 a 16 anni. La “mamma di Cogne”, oggi 47enne, conta ormai i giorni che la separano dalla data di fine pena fissata a luglio 2019.
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