Senigallia, la rabbia della madre del 15enne Leonardo: “Mi diceva: ‘I professori vedono ma continuano a fare lezione senza dire niente’ “

Viktoryia, 39 anni, di Minsk, ora vive con il solo obbiettivo di lottare per suo figlio: “Leonardo chiedeva aiuto, ma loro non l’hanno ascoltato”.

A uccidere Leonardo, secondo sua madre, sono stati i bulli ma anche il silenzio dei professori: “E gli dicevo: ma tu l’hai detto ai professori? E lui rispondeva: sì ma vanno avanti con la lezione come niente fosse. Il 9 ottobre era andato a parlare col prof di sostegno, ma quello gli aveva spiegato che la scuola è obbligatoria fino a 16 anni.”

Alla finw, poco prima del suicidio, semvrava che ce l’avesse fatta da solo, che avesse appoanato le tensioni: “Il 10 ottobre, tre giorni prima di spararsi in bocca con la pistola del padre, è tornato a casa e ha detto: mamma ho sistemato la cosa da me, ho fatto l’uomo, ho stretto la mano a uno di loro. Ma il giorno dopo, venerdì 11 ottobre, l’ho rivisto muto, angosciato. Di nuovo diceva che non voleva tornare più in quella scuola. La domenica sera s’è ucciso”.

Per lei ricordare le ultime ore è doloroso ma necessario: “Lo faccio perché non dovrà capitare più, in nessuna scuola d’Italia, non bisogna chiudere gli occhi davanti al bullismo: il sabato di Leo era passato tranquillo, la sera aveva visto One Piece, una serie tv che parla di pirati. Ho iniziato a preoccuparmi la domenica sera: io e suo padre Francesco siamo separati, ma i rapporti tra noi sono buonissimi. Leo era a cena da Francesco, a Montignano, c’erano pure la nuova compagna Francesca, la nonna Lina. Io aspettavo la sua telefonata come ogni sera verso le 20: buonanotte mamma, sogni d’oro, questo era il saluto. Ma la telefonata non arrivava…”

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *