Terremoto all’alba in Italia: la scossa avvertita dalla popolazione

Terremoto all’alba in Italia: la scossa avvertita dalla popolazione. In geofisica, il terremoto, detto anche sisma o scossa tellurica, è una vibrazione della crosta terrestre, provocato dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo. La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia. Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono concentrati in prossimità dei margini tra due placche tettoniche. All’alba di oggi 12 Ottobre 2024 la terra è tornata a tremare in Italia. (Continua a leggere dopo le foto)

Terremoto a Reggio Calabria oggi: la scossa all'alba

Terremoto a Napoli, magnitudo 2.5 ai campi Flegrei: i fatti

Nuovo terremoto a Napoli, precisamente ai Campi Flegrei, dopo la scossa di ieri sera. Stavolta la scossa di terremoto, registrata dai sismografi Ingv dell’Osservatorio Vesuviano con magnitudo 2.5, è stata avvertita in molti quartieri dell’area occidentale di Napoli, da Posillipo all’Arenella passando per Bagnoli, Agnano e parte di Fuorigrotta e Pianura, come testimoniato dai numerosi post sui social che spiegano di aver sentito chiaramente la terra muoversi sotto i piedi. Come riportato da Fanpage, la scossa è stata localizzata in mare, nel Golfo di Pozzuoli, al largo tra Nisida e la colmata di Bagnoli, epicentro ad una profondità di 3.4 km sotto il suolo. Il comune di Pozzuoli con una nota ha fatto sapere che “l’evento potrebbe essere stato accompagnato da un boato avvertito dai cittadini residenti lungo l’area costiera”.

Questa mattina è stato registrato un nuovo terremoto a Napoli. Le regioni con un maggiore rischio sismico sono: Zona 1 (rischio alto): Friuli Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Calabria, Sicilia. Zona 2 (rischio medio alto): Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata. Zona 3(rischio medio basso): Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte. Una zona molto pericolosa a livello sismico in Campania è quella dei Campi Flegrei, che sono una vasta area di natura vulcanica della città metropolitana di Napoli, attiva da più di 80 000 anni. Abitati sin dall’epoca preistorica e protostorica, furono luogo dell’insediamento delle prime colonie della Magna Grecia nell’VIII secolo a.C., comprese tra gli odierni comuni di Bacoli e Pozzuoli. Costituiscono un territorio di rilevanza storica, culturale e geologica. (Continua a leggere dopo le foto)

L’area è una grande caldera in stato di quiescenza, con un diametro di 15-18 km, i cui limiti sono dati dalla collina di Posillipo, dalla collina dei Camaldoli, dal monte di Cuma e dal monte di Procida. La caldera si è generata a seguito di violente eruzioni, presumibilmente ignimbrite e tufo giallo. La caldera è costituita da numerosi crateri e piccoli edifici vulcanici (almeno ventiquattro), alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose effusive o idrotermali (Solfatara, Pisciarelli). L’area dei Campi Flegrei è compresa nei comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania, Marano di Napoli e Napoli.

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