La chiamano già “la vendetta di Giorgetti sul Superbonus“, di fatto è una tassa per chi ha ristrutturato casa con i fondi pubblici. Un duro colpo per quanti hanno avuto accesso alle agevolazioni. Arriva dunque un aumento delle rendite catastali obbligatorio per chi ha fatto lavori in casa con i bonus, e quindi con i fondi dello Stato. Lo ha annunciato infatti il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Come spiega Repubblica, “la rendita catastale fotografa il valore di mercato dell’immobile. Serve come base per il pagamento dell’Imu e per gli atti di compravendita tra privati per i quali l’imposta di registro si paga, appunto, sulla base del valore catastale. Poiché si tratta di un valore che serve come base per il calcolo delle imposte è previsto l’aggiornamento della rendita ogni volta che vengono effettuati interventi edilizi che comportano un aumento di valore dell’immobile”. Il proprietario dell’immobile, al termine dei lavori di ristrutturazione, deve quindi dichiarare la nuova rendita ricorrendo ad un tecnico abilitato alle pratiche catastali (un’altra spesa). Il termine di presentazione delle dichiarazioni è fissato in trenta giorni dalla data di ultimazione dei lavori.
Con la legge di bilancio in vigore dal 1° gennaio 2024 si prevede che l’Agenzia delle entrate verifichi che sia stata presentata o meno la revisione della rendita dopo i lavori con riferimento alle unità immobiliari oggetto degli interventi di Superbonus. La verifica deve essere condotta sulla base di specifiche liste selettive espressamente elaborate dalla stessa Agenzia. I controlli delle Entrate valgono per tutti gli edifici sia in caso di riqualificazione energetica che di interventi di consolidamento, a prescindere dall’uso diretto o meno della detrazione. Ma quali sono le sanzioni previste? Nel caso degli immobili oggetto di Superbonus l’Agenzia delle entrate deve inviare al contribuente una lettera di compliance con l’invito a mettersi in regola. In mancanza della presentazione della comunicazione scattano le sanzioni che variano da un minimo di 1.032 a un massimo di 8.264 euro.
“Andremo a vedere se i beneficiari del Superbonus hanno comunicato la variazione della rendita all’Agenzia delle entrate – ha dichiarato Giorgetti – Così i Comuni potranno contare su qualche risorsa in più”. Maggiore gettito Imu dunque, in cambio dei risparmi che il governo Meloni si appresta a chiedere in manovra. “Ci saranno tagli significativi a tutte le spese, tranne che alla sanità”, ammette il ministro. I “sacrifici per tutti” sono confermati. Intanto i fruitori del Superbonus sono già sul piede di guerra.
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