Roberta Zanella, trovata morta nel bosco la 38enne scomparsa in Trentino

Roberta Zanella, la giovane originaria di Monclassico, Val di Sole, scomparsa lo scorso 12 ottobre, è stata ritrovata priva di vita. Dopo giorni di intense ricerche, l’esito è stato purtroppo quello più temuto. A ritrovare il corpo è stata la sorella, che ha scoperto Roberta in un bosco sopra Monclassico, ponendo fine a giorni di speranze e apprensione.

Le ricerche dal 12 ottobre ad ora

Fin dal primo momento della scomparsa, la madre di Roberta, Tiziana, ha lanciato l’allarme. Le squadre di soccorso si sono immediatamente attivate per le ricerche, coinvolgendo vigili del fuoco, operatori del soccorso alpino, carabinieri, cani molecolari e droni. Le operazioni si sono svolte in maniera continua e accurata, setacciando tutta la Val di Sole, ma senza il risultato sperato: ritrovare Roberta in vita. Nonostante l’impiego di ogni possibile mezzo di ricerca e l’impegno costante di tutti i soccorritori, la giovane è stata infine trovata senza vita.

Un dettaglio significativo è emerso nelle indagini: Roberta aveva lasciato un biglietto con scritto “Sono nel bosco”, accompagnato da altri due fogli su cui erano annotate soltanto le date dell’11 e del 12 ottobre. Questi appunti, l’ultimo segno tangibile lasciato da Roberta, sono stati ritrovati dalla madre, che ha immediatamente informato le autorità. Le parole lasciate in quel biglietto avevano portato a concentrare le ricerche in aree boschive, ma purtroppo senza poter intervenire in tempo per salvarla.

In questa dolorosa vicenda, anche l’associazione Penelope Trentino, che si occupa di casi di persone scomparse, si è mobilitata. La presidentessa, Mirella Spadotto, ha confermato a TrentoToday che l’associazione ha preso a cuore il caso sin dal primo istante, rimanendo in stretto contatto con la madre e la sorella di Roberta. Federica, la sorella maggiore, si è recata a Monclassico da Assisi, dove risiede, appena appresa la notizia della scomparsa e ha seguito in prima linea le ricerche, mantenendo costante il contatto anche una volta rientrata in Umbria. Purtroppo, l’intervento congiunto delle istituzioni, dei volontari e delle associazioni non è riuscito a cambiare l’esito di questa drammatica vicenda.

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