Arriva il nuovo bonus da 850 euro al mese: a chi spetta e quando arriva

Importante notizia per gli italiani. Un nuovo bonus da 850 euro al mese è stato annunciato dal governo italiano, che partirà proprio dal primo gennaio del 2025. Ovviamente ci sono dei requisiti da rispettare, che ora sono stati rivelati ufficialmente come riportato dal sito Fanpage. C’erano state discussioni intorno a questo provvedimento, che ora sta per vedere la luce.

Il nuovo bonus da 850 euro al mese arriverà proprio tra qualche mese. Questa misura è ritenuta una prestazione univerale all’interno del decreto legislativo, che nel marzo scorso ha reso noto i dettagli. Ma ci sono dei paletti inevitabili da rispettare e ora andiamo a vedere insieme quali categorie di persone potranno beneficiarne.

Nuovo bonus da 850 euro al mese: a chi spetta

Dunque, possiamo subito dire che questo bonus da 850 euro al mese riguarderà gli anziani, infatti ci sono dei limiti da osservare per poter ottenere la misura. Innanzitutto, occorrerà avere almeno 80 anni o più e un Isee che deve rientrare nei 6mila euro. Ma c’è anche altro di importante, infatti questi altri paletti abbasseranno notevolmente il numero dei beneficiari.

Poi il bonus anziani over 80 andrà in particolare a chi “ha un livello gravissimo di bisogno assistenziale, una categoria che sarà definita dall’Inps e da una commissione ad hoc convocata dal ministero del Lavoro. Essere già titolari dell’indennità di accompagnamento, o comunque avere i requisiti per richiederla: invalidità totale, oppure l’impossibilità permanente di camminare senza un accompagnatore, o ancora la necessità di assistenza continua per le azioni di vita quotidiana”. Quindi, sarà erogato dal governo dal primo gennaio al 31 dicembre dell’anno prossimo e sarà una somma integrativa dell’indennità di accompagnamento (531,76 euro mensili) che farà salire a 1.381 euro al mese la somma ottenuta da queste persone.

I soldi in questione potranno essere utilizzati per “remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore”. Quindi, si potranno pagare badanti o assistenti con contratto regolare. Oppure per “servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale”. In caso di uso non consentito di questo denaro, ci potrà essere la revoca della misura e la richiesta di ridare indietro le somme percepite.

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