Mascherine, torna l’obbligo in Italia: ecco dove e quando – Sono passati ormai quasi cinque anni dall’inizio della pandemia di Covid. Purtroppo però i contagi sono tornati a salire con la stagione autunnale e con essi anche l’obbligo delle mascherine: non nei luoghi pubblici e nemmeno all’aperto, come in passato, ma in ospedale. (continua a leggere dopo le foto)
Mascherine, torna l’obbligo in Italia: ecco dove e quando
A farla tornare obbligatoria la mascherina, primo in Italia, l’ospedale civile di Brescia, che da martedì chiede “utenti, visitatori, accompagnatori e caregiver in tutti i reparti” l’utilizzo della Ffp2. Come scrive il «Giornale di Brescia», il primo in assoluto a reintrodurre l’uso delle mascherine in ospedale e nei servizi territoriali a scopo preventivo era stato l’Asst della Valcamonica. E anche nelle zone limitrofe, in particolare quella del Garda, le mascherine sono state “fortemente raccomandate”. Il pericolo di un ritorno alle misure anti Covid hanno però diviso virologi ed esperti, come spesso era capitato negli ultimi anni. (continua a leggere dopo le foto)
Mascherine, torna l’obbligo in alcuni ospedali italiani
Il ritorno delle misure anti-Covid, dalle mascherine agli ingressi contingentati, per i pazienti e i visitatori, deciso dall’ospedale Civile di Brescia per il rialzo dei contagi, «è assurdo e va fatta una battaglia su questo. Gli ospedali non possono essere prigionieri di queste misure anti-Covid o dei tamponi che ancora vengono chiesti per il trasferimento dei pazienti o per fare gli esami e le visite», ha dichiarato all’«Adnkronos Salute» Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.
Covid, mascherine tornano obbligatorie in ospedale da Nord a Sud
«È sconcertante e secondo me si dovrebbe dire ai cittadini di rifiutarsi di fare un tampone. Voglio vedere se in tempi come questi non viene fatta una prestazione perché una persona non ha il test del Covid negativo: scatta subito la denuncia alla procura», ha dichiarato sempre Bassetti. «Prendiamo spunto dal caso di Brescia, ma ci sono retaggi dell’impianto di misure anti-Covid ci sono una serie di centri in Italia che applicano queste norme. E non solo. Sui viaggi aerei di Ita, l’ho letto pochi giorni fa, si suggerisce di non sostare davanti ai bagni per non creare assembramenti. Sono regole del 2020, è allucinante», ha aggiunto il noto infettivologo. (continua a leggere dopo le foto)
Gli esperti si dividono tra favorevoli e contrari
Di parere diverso Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali e professore ordinario all’università Tor Vergata di Roma. «È una cosa giusta entrare in ospedale, dove ci sono soggetti fragili, e mantenere una ridotta circolazione di virus a trasmessione respiratoria. Quindi sono d’accordo con le strutture che scelgono di reintrodurre in vista dell’inverno l’uso della mascherina per i visitatori e l’igiene delle mani», ha detto all’«Adnkronos Salute». Questa invece l’opinione di Fabrizio Pregliasco, guida della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’università Statale di Milano: «Con il Covid dovremo convivere, avremo continuamente fasi di salita e di discesa e adesso siamo in una fase di salita. In funzione dell’andamento delle infezioni in un determinato contesto geografico, in strutture particolari come sono gli ospedali, è giusto che siano i direttori sanitari ad assumersi la responsabilità di profilare delle misure di protezione» anti-contagio come è accaduto agli Spedali Civili di Brescia.
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