Marcello Mutti, imprenditore d’altri tempi e leader dell’azienda conserviera che porta il suo nome, è morto a 83 anni. Con lui se ne va un pezzo importante del made in Italy, in particolare nel settore del pomodoro. La sua azienda, nata a Parma, sotto la sua guida è diventata un punto di riferimento per il mercato italiano e internazionale.
“Il valore che ci lascia è quello di vedere l’azienda come qualcosa di più di un’attività economica“, ha dichiarato il figlio Francesco, attuale amministratore delegato della Mutti. “La progettualità e il rispetto per le persone sono stati sempre al centro della sua visione”.
La carriera di Marcello Mutti
Nato il 25 dicembre 1940, Marcello Mutti si era laureato in Economia e Commercio. Nel 1966 si era sposato con Angelita Rossi, conosciuta all’università. Dalla loro unione è nato Francesco, che oggi porta avanti l’eredità paterna. Tra le intuizioni di Marcello c’è l’idea di introdurre il vetro per la conservazione della passata di pomodoro, un’innovazione che ha segnato la storia dell’azienda.
Francesco ricorda il padre come un uomo schivo, ma dal cuore grande. “Amava la natura e soffriva quando vedeva che veniva maltrattata”, ha detto. Marcello Mutti era legato a Parma, ma aveva anche una grande passione per gli spazi sconfinati dell’Africa, dove trovava pace e ispirazione.
Il ricordo del figlio Francesco
L’attenzione per la sostenibilità, un tema di cui oggi tutti parlano, era per Marcello una priorità già decenni fa. Parlava di riuso e lotta allo spreco quando ancora questi concetti non erano entrati nel dibattito pubblico. Giovanni Grossi, direttore acquisti dell’azienda, lo ricorda come “una persona pura, dotata di un’intelligenza e sensibilità rare. Sempre educato e rispettoso, sapeva trasmettere i suoi valori con piccoli gesti che facevano sentire tutti partecipi della storia dell’azienda”.
Marcello Mutti ha lasciato un segno indelebile, non solo per il successo economico dell’azienda, ma per i rapporti umani che ha saputo costruire e per la visione imprenditoriale che metteva sempre al centro il benessere delle persone. Una storia che continuerà, grazie all’eredità che ha trasmesso a chi ha lavorato al suo fianco.
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