Meteo, temperature a picco e arriva la neve – La neve è tornata a imbiancare le Dolomiti Bellunesi, estendendosi anche alle Prealpi Vicentine e accompagnando una significativa diminuzione delle temperature, che in alcune zone della pianura hanno raggiunto minime di otto gradi. Nella tarda serata di giovedì, il Passo Giau, situato nel Comune di Val Di Zoldo a un’altitudine di 2.236 metri, è stato chiuso. La strada provinciale 638 è stata interdetta al traffico dalla progressiva al chilometro 13+100 in località Fedare fino al chilometro 18+900 in località bivio Posalf.
L’intervento dei mezzi spargisale
Meteo – Grazie all’efficace intervento dei mezzi spargisale e degli spazzaneve, è stato possibile ripristinare il transito per auto e mezzi pesanti già nella prima mattinata di ieri. Intense nevicate anche sul Passo Falzarego, dove si sono accumulati fino a 30 centimetri di neve. Nelle ultime 24 ore, il manto nevoso ha raggiunto spessori variabili tra i 15 e i 40 centimetri nelle stazioni situate oltre i 2.000 metri, come Ra Valles, in zona Cortina, e Casera Doana, al confine tra Cadore e la vallata di Sauris.
Il Monte Rite, situato a 2.160 metri di altitudine a Cibiana, si distingue per un accumulo di neve superiore ai 40 centimetri. Nella zona di Cortina e nelle stazioni al di sotto dei mille metri, le precipitazioni si sono manifestate sotto forma di pioggia. Anche l’Altopiano di Asiago e il resto della montagna vicentina hanno registrato le prime nevicate della stagione. Nella notte tra giovedì e venerdì, nel comprensorio dei Sette Comuni, la neve ha imbiancato le cime sopra i 1.500-1.600 metri.
Meteo, è arrivata la neve sulle Dolomiti
Sul Monte Verena, uno dei principali comprensori sciistici dell’Altopiano, si segnala un accumulo di neve tra i 7 e i 10 centimetri, mentre a Cima XII e sul Monte Ortigara sono caduti oltre 15 centimetri. Nelle prime ore del mattino, le temperature sull’Altopiano sono scese vicino allo zero. La neve ha interessato anche altre aree del Vicentino, imbiancando le cime del Monte Grappa, del Pasubio e delle Piccole Dolomiti, che sovrastano il comprensorio di Recoaro Terme.
Le temperature sono scese in picchiata ovunque, portando all’accensione dei termosifoni nel Bellunese, l’unica provincia veneta classificata in zona F, insieme a Trento e Cuneo. In questa fascia climatica non sono previste limitazioni orarie né di calendario, mentre le altre sei province venete sono in zona E, dove è necessaria una deroga per l’accensione dei termosifoni, limitata a un massimo di sette ore giornaliere fino al 15 ottobre. Nelle aree montane, il termometro ha segnato valori leggermente superiori allo zero, con la minima registrata sulla cima della Marmolada, a -7 gradi.
Per quanto riguarda le previsioni, a partire da sabato, il minimo depressionario della perturbazione in transito si sposterà gradualmente verso est, mantenendo condizioni di tempo variabile con precipitazioni intermittenti sulla costa. Domani, si prevede un aumento della pressione atmosferica, a causa dell’avanzamento di un promontorio anticiclonico che interesserà il Mediterraneo centrale fino a lunedì, portando a condizioni di tempo prevalentemente stabile, ma con nubi irregolari.
Le criticità
Le temperature massime sono destinate ad aumentare a partire da oggi, mentre le minime caleranno nel corso del fine settimana. Sulle spiagge di Bibione e Caorle, una mareggiata, unita a una pioggia incessante, ha colpito duramente la costa: gli ombrelloni, ancora pronti per essere aperti, sembravano ancorati su una distesa d’acqua. A Bibione, in particolare, sono stati registrati 130 millimetri di pioggia in sole 24 ore.
Fino alle 14 di oggi, è stato attivato lo stato di allerta gialla nei bacini regionali del Basso Brenta-Bacchiglione (che comprende Padova, Vicenza, Verona, Venezia e Treviso), Livenza, Lemene e Tagliamento (Venezia e Treviso), Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna (Venezia-Treviso-Padova).
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